esperienza dentisti Ladakh

Clinica Pivetta e il volontariato

Esperienze nello Zanskar e in Nuova Guinea

Anche i dentisti, nel loro piccolo, sono buoni… e non solo a Natale. Era infatti agosto quando io e dott. Frittitta siamo partiti per il Ladakh per praticare la nostra professione nella isolata valle dello Zanskar.
È lì che Fondazione Andi ha realizzato un centro odontoiatrico munito di due poltrone. La sua sede è nell’ospedale, voluto dal Dalai Lama, che darà assistenza medica generale alla popolazione che altrimenti necessiterebbe di 2 giorni di viaggio in macchina (il primo tutto su sterrato) in caso di patologie importanti. Per capirci, un infarto in Zanskar ha poche possibilità di risolversi positivamente.

L’ospedale inaugurato dal Dalai Lama in luglio, offre assistenza per quanto riguarda le patologie croniche, fra cui possiamo considerare quelle del cavo orale. Ci sono stati 5 gruppi di dentisti volontari italiani che han lavorato a Padum da metà giugno a fine agosto. Noi siamo stati presenti a fine agosto.

È stata un’esperienza fisicamente impegnativa (la permanenza a 3.500 metri slm e più per una ventina di giorni, i trasferimenti lunghi e impegnativi, la necessità di adattarsi a disagi), ma non possiamo fare a meno di ringraziare gli abitanti dello Zanskar per aver avuto bisogno di cure odontoiatriche. È così che abbiamo conosciuto un popolo mite e riservato, sempre disponibile al sorriso, che vive un sereno isolamento dal resto del mondo e dagli agi, un piccolo pezzo di Terra dove son conservati usi e costumi tibetani.

Grazie a loro abbiamo apprezzato la vastità degli spazi e delle montagne himalayane, abbiamo incontrato ghiacciai che ogni anno si ritirano a vista d’occhio, abbiamo apprezzato il turchese del fiume Zanskar incastonato nella roccia colorata dal rosso del ferro e dal verde del rame.

Tutta questa ricchezza tramite la particolare esperienza del volontariato. Ti alzi la mattina, fai colazione. In 10 minuti a piedi sei sul posto di lavoro. Nel pomeriggio esci, fai una passeggiata per i campi, vai al bar della guest house a bere un tè in compagnia, magari fai un salto all’internet point e aspetti sera. Niente corse per visitare chissà cosa, chissà dove. Così a fine esperienza i negozianti ti salutano, i ragazzi del bar ti conoscono, i bambini che tornano da scuola ti sorridono. Con calma, comprendi il perché del loro fare diverso e vedi che anche qui potrebbe essere casa. (Mirca Pivetta)

La clinica Pivetta sostiene anche la Missione di Suor Caterina in Papua Nuova Guinea

Appena un po’ più in là, Bianca, 20 anni, racconta:

Ho lasciato un pezzo del mio cuore in Papua. Mi hanno proposto di fare questa esperienza quasi per caso, non sapevo bene di cosa si trattasse, ma ho sentito dentro di me un grandissimo “sì”, un qualcosa che mi ha spinta a “buttarmi” in questo progetto.

Assieme ad altre due coetanee, ho offerto servizio alla comunità Fraternità Cavanis Gesù Buon Pastore per un mese. Mi piace riassumere questa esperienza con una frase di James Joyce:

Mentre tu hai una cosa può esserti tolta. Ma quando tu dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre.

Basta poco per dare una mano in paesi come la Papua Nuova Guinea, dove la popolazione vive una situazione difficile; mancano cibo, strutture sanitarie, il nucleo familiare quasi inesistente non protegge né le donne né i bambini che ogni giorno, fin da piccoli, fanno uso smodato di una droga locale, la betel nuts, un miscuglio che corrode denti e mucose ma che non fa sentire la fame. Nonostante ciò mi sono imbattuta ogni giorno nella generosità, nell’altruismo di chi non ha nulla ma dona molto.

La casa delle Sisters diventa così un luogo di rifugio soprattutto per i bambini, che qui ritrovano la loro dignità di esseri umani: vengono accuditi, istruiti, coccolati e, per quanto possibile, nutriti; uno spazio sereno in cui tornare in ogni momento possibile.

È nella casa delle Sisters che li ho conosciuti: con loro ho fatto il pane, con loro son stata in classe, con loro ho giocato, riso, cantato ma soprattutto con loro ho davvero imparato che cosa sia l’Essenziale nella Vita. (Bianca Meneghin)