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Le radiazioni non sono tutte “cattive”

Sapevate che siamo continuamente esposti a radiazioni di fondo naturale?

Ogni anno, la funzionalità degli apparecchi radiografici del nostro studio viene controllata da un esperto in radioprotezione, il dott. Stella: chiacchierando con lui, sono emerse alcune considerazioni sull’argomento, che vorremmo condividere con voi.

Sapevate che siamo continuamente esposti a radiazioni di fondo naturale?
Ebbene sì, ogni giorno entriamo in contatto con diversi tipi di radiazioni, quali:

  • Radiazioni cosmiche che, interagendo con l’atmosfera, creano atomi radioattivi come il carbonio-14, il trizio, il cloro-36, il calcio-41. Ma più l’atmosfera è rarefatta, minore è la creazione di questi atomi: in poche parole, a livello del mare le radiazioni cosmiche sono inferiori rispetto a quelle che si trovano in alta montagna.
  • Uranio, torio, radio e i loro prodotti si trovano addirittura nella crosta terrestre, nelle ceramiche (ad esempio nei sanitari del bagno), nel tufo, nei mattoni refrattari.
  • Nel corpo possiamo rintracciare il carbonio-14 o il potassio-40, entrati per ingestione, e  il radon e il thoron, per inspirazione.

In Veneto, ad esempio, la dose media di radiazioni giornaliere da fondo naturale che possono essere assorbite da una persona è di 2.4 millisievert (o mSv).

Ma non è tutto! Infatti:

  • Un viaggio in aereo di 5 ore (ad esempio, da Londra a New York) espone a 0,003 mSv e più la rotta si avvicina al polo, maggiore sarà l’esposizione.
  • Un’arrampicata in montagna fino a 4600 metri espone a 3,67 mSv, quindi un’ora a Punta Penia, sulla Marmolada espone a circa 0,00021 mS.
  • Nel sottosuolo e negli scantinati, la presenza di radon espone a una media di 2 mSv/anno (da 0,2 a 500 mSv in base alla geologia del sottosuolo).
  • Mangiare una banana espone a 0,0001 mSv, a causa della presenza di potassio-40, che abbonda anche in albicocche, yogurt e salmone. Senza dimenticare che le radiazioni servono anche per disinfettare i cibi e le spezie e per inibire la germogliazione, in particolare di patate, cipolle e aglio.
  • Una radiografia endorale espone a 0,001/0,008 mSv
  • Una ortopantomografia a 0,004/0,03 mSv
  • Una cefalometria a 0,002/0,004 mSv
  • Una TAC per volumi dento-alveolari a 0,012/0,65 mSv
  • Un RX del torace a 0,02 mSv

In conclusione:

  • basta mangiare 10 banane (0,0001×10= 0,001) per essere esposti alla dose di una radiografia endorale.
  • Bisogna fare 30 radiografie endorali digitali per essere esposti alla dose di 0,03 di un viaggio aereo di 5 ore.
  • La dose di radiazioni di una radiografia corrisponde a 5 ore passate in cima alla Marmolada.

Naturalmente, non vi stiamo invitando a non vivere la vostra vita: godetevi le Dolomiti, prendete l’aereo e viaggiate in posti esotici e meravigliosi, mangiate le banane e non temete di scendere in cantina per quella bottiglia di bianco.

Ma non abbiate nemmeno paura della prossima radiografia endorale e siate soddisfatti di come i vostri denti si stanno mantenendo belli e sani!